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Crimini e conflitti tra diritto e mediazione
Esiste uno stretto rapporto tra crimine e conflitto, tra quella condotta che il diritto prevede come penalmente rilevante e quella dimensione relazionale, in cui vi è una divergenza tra due o più persone, collocate su posizioni e interessi, apparentemente, inconciliabili.
Il conflitto, come contrapposizione di interessi e posizioni, è in rapporto con tutti i crimini, ma, soprattutto, con quelli in cui è centrale lutilizzo della violenza. Non a caso, infatti, il diritto è il più antico strumento di regolazione del conflitto.
Questo saggio indaga come il conflitto costituisca, spesso, il presupposto del crimine e la sua matrice originaria, mentre altre volte emerga quale conseguenza e effetto dellevento delittuoso.
SILVIO LUGNANO
E' professore ordinario di Criminologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dellUniversità degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Si occupa di devianza e criminalità minorile, con particolare attenzione alla mediazione penale. Negli ultimi anni il suo impegno di studio e ricerca ha riguardato la criminalità organizzata nel Mezzogiorno dItalia. Tra le sue pubblicazioni: La mediazione penale minorile, La città del sole, 2000; La mediazione penale, LOrientale, 2003; Violenza televisiva e comportamenti devianti (con M. Lanna e G. Palermo), Edizioni Labrys, 2008.
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